LEY LINES E LINEE SINCRONICHE
Le Ley Lines furono teorizzate nel 1921 da Alfred Watkins in base all’intuizione che gran parte dei siti preistorici composti da megaliti imponenti e altri antichi edifici di culto fossero stati costruiti sulle traiettorie di precise linee diritte. Larghe all’incirca due metri ed equidistanti tra loro, le Ley Line (linee di prateria) percorrerebbero l’intera superficie terrestre, incrociandosi tra loro. Su questi incroci sorgerebbero i templi e i luoghi sacri. Sotto di esse scorrerebbero fiumi sotterranei o sarebbero presenti filoni di minerali metallici.
Abitate da fate, streghe e altri esseri fantastici o porte d’accesso per luoghi di altre dimensioni, le Ley Lines non sono misurabili come le reti di Hartmann e Curry, ma pare che qualcuno abbia in dono la capacità di vederle.
Delle Linee Sincroniche ne parla invece la Comunità di Damanhur, in particolare nel libro di Oberto Airaudi editato nel 1998. Vengono considerate come grandi fiumi di energia che circondano il nostro pianeta e lo collegano all’Universo. Composte anch’esse da un complesso reticolo di 9 linee orizzontali (direzione Nord – Sud) e 9 verticali (direzione Est – Ovest) corrispondono alle linee che i cinesi chiamavano “Schiena del Drago”. Capaci di trasportare energia, queste linee ci consentono di collegarci a qualsiasi punto del pianeta e di trasportare attraverso di esse pensieri ed idee.
Anche queste sono “porte energetiche” per entrare in contatto con altre dimensioni o livelli evolutivi. Sono individuabili con la radiestesia, l’osservazione della morfologia e della storia del territorio ma anche mediante viaggi astrali e medianità.
Ley Lines e Linee Sincroniche si distinguono così dalle Reti Hartmann e Curry non avendo corrispondenze con le linee magnetiche terresti.
COME RILEVARLE: ESERCIZI PRATICI PER TUTTI
Per rilevare la Rete di Curry o di Hartmann in modo scientifico bisogna disporre di galvanometro (misura le correnti elettriche anche deboli) e di geomagnetometro (registra il magnetismo di origine terrestre). Questi strumenti misurano anche variazioni dei campi elettromagnetici dovuti ad altri fattori.
Senza questi strumenti ci si può affidare solo alle proprie percezioni, all’osservazione o ad una tecnica, scientificamente non riconosciuta ma che ha una sua grande attendibilità, che è la Radiestesia.
Con la Radiestesia è possibile individuare i nodi H, le falde acquifere o le sorgenti, le direzioni dell’energia del campo individuato ed anche la polarità (sinistrosa o destrosa – assorbente o radiante).
Non mi dilungo qui su questa antica tecnica, magari lo faremo in seguito, ma un semplice esercizio ci può far divertire e verificare le nostre qualità radiestesiche.
Eserciziodi rilevazione radiestesica di un campo elettromagnetico
Se avete un pendolino, usate quello. Altrimenti potete cercare un nocciolo e tagliare un ramo con una biforcazione a Y.
Il nocciolo è molto sensibile ed è sempre stato usato dai rabdomanti per le ricerche dell’acqua.
Posizionatevi in un punto della vostra stanza o del giardino, a seconda di dove volete rilevare dei nodi, tenete il pendolino ben saldo nella mano destra in tensione verso avanti oppure la bacchetta con la biforcazione tra le due mani leggermente divaricate (in tensione) in modo che la “gamba” della Y sia rivolta avanti a voi.
Non tendete troppo: diventereste rigidi e non passerebbe l’informazione!
Camminate ora molto lentamente in avanti, in linea retta, piede dopo piede mantenedo la giusta tensione con le mani nel tenere la bacchetta (o il pendolino). Sicuramente, dopo circa due metri, due metri e mezzo, la bacchetta improvvisamente si rovescerà verso l’alto in un movimento talmente istantaneo che se non avete le braccia sufficientemente distanti rischiate di darvela sul muso!
Per chi ha il pendolino, invece, deve prestare attenzione al punto in cui inizia a ruotare, in genere in senso antiorario. Lì fermatevi e segnate il punto: con molta probabilità è un nodo H (più facile da rilevare dei nodi C.).
Se rifate l’esercizio anche orizzontalmente e continuate a segnare i punti potrete individuare una griglia, più o meno regolare. Verificate poi come vi sentite su questi punti.
“Oddea! perdo le forze!”: esercizio di verifica della presenza di un nodo H
Disponetevi su un punto non H (quindi neutro) della vostra stanza, in piedi; stendete il braccio sinistro verso l’esterno parallelo al pavimento e chiedete a qualcuno di spingervelo verso il basso facendo forza.
Voi contrapponete a questa spinta la vostra forza per evitare che ve lo abbassino.
Ce la fate? Bravi!
Ora ripetete il giochino su un NODO H… ce la fate? Credo di no. Percepite subito una debolezza e l’impossibilità di reagire con la stessa forza di prima.
Questo semplice esercizio ci indica come i campi elettromagnetici interferiscano sul nostro campo (anche noi siamo fatti di elettricità in circolo!!!) deformandolo: potete provarlo per esempio senza e con il cellulare nella mano sinistra. Vi divertirete molto!
RILEVATORI NATURALI
Ovviamente la natura ha un suo linguaggio che basterebbe sforzarsi ad imparare per decodificare e capire molte cose in più. Animali e piante percepiscono i campi elettromagnetici e le variazioni energetiche (anche sottili) e basterebbe fare della sana osservazione per confermare la presenza di zone assorbenti o radianti e adibirle a scopi utili anziché “dormirci su”.
Il cane è un buon rivelatore siccome non tollera le zone che emettono vibrazioni e preferisce le aree neutre (in genere gli spazi dento una maglia della rete). Vicecersa i gatti adorano rilassarsi tra le emissioni energetiche ed elettromagnetiche, in particolare sui nodi di Hartmann, scegliendo luoghi dove l’irraggiamento del suolo è intenso.
Le api hanno un’attività frenetica e producono una quantità tripla di miele se sono su un nodo di Hartmann. Termiti e formiche, invece, costruiscono i loro nidi in zone ad intensa irradiazione. Soprattutto le formiche nere sono attratte dalle zone geopatogene e si possono osservare grossi formicai sui nodi della rete H. Le termiti si riproducono abbondantemente sui nodi geopatogeni in particolare se nel sottosuolo si trova una falda freatica o un corso d’acqua che rendono il nodo ancora più nocivo.
Conigli, galline, cavalli, mucche, etc. che vivono in cattività su zone geopatogene ne subiscono gli effetti negativi. Si pensa che i numerosi animali che sono in grado di sentire l’avvicinarsi di un sisma percepiscano in realtà le maglie della "rete H" che si allargano a seconda dell’intensità del terremoto, in un arco di tempo che va da qualche ora ad una settimana dall’evento.
Anche le piante sono ottimi segnalatori: gli alberi, in un luogo perturbato crescono male e poco, sul tronco si possono osservare tumori e rigonfiamenti chiamati “scope di strega”, il tronco è cavo, sdoppiato, i rami sono contorti, sono facilemente attaccabili dalle malattie. Inoltre il muschio, di colore verde brillante (che nelle zone sane si sviluppa solo sulla parte del tronco esposto a Nord), tende ad allrgarsi su tutta la circonferenza del tronco, fino ad alcuni metri d’altezza.
Gli alberi da frutta si contorcono e si sviluppano nella direzione opposta a quella della corrente d’acqua sotterranea. Inoltre sono più esposti ad attacchi di parassiti.
Molte piante, come le siepi, ingialliscono e perdono il loro vigore. Il capelvenere ed il prezzemolo in vaso se poste nel luogo sbagliato non si sviluppano, mentre il cocomero, il sedano e la cipolla non riescono a crescere in zone perturbate. Invece le resinose, l’ortica, la dieffenbachia e altre, crescono bene anche nei luoghi dove l’irraggiamento tellurico è intenso.
In città i segni delle anomalie del sottosuolo non sono quasi mai visibili: l’inquinamento elettromagnetico è amplificato dalle onde di forma provenienti dall’architettura e dall’arredamento, dai materiali conduttori, dalle apparecchiature elettriche ed elettroniche domestiche, dall’impianto elettrico non schermato e ad anello, dall’umidità fattori che coprono o deformano le onde elettromagnetiche naturali terrestri. E’ qui che si parla di “geopatie” ed è qui che le emanazioni diventano veramente pericolose.
Comunque è possibile verificare la presenza di crepe nei muri che partono dal basso, macchie di umidità a forma di campana provenienti dal basso e che si verificano dopo piogge e temporali, “pastiglie” nerastre sulle pareti, odore di muffa: tutti fattori che, in assenza di altri motivi, possono indicare la presenza di corsi d’acqua sotterranei, falde freatiche o faglie.
E poi è sempre possibile osservare il comportamento degli animali domestici e – perché no?- anche il nostro!
COSA FARE IN CASO DI NODI NOCIVI |
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Esistono circuiti oscillanti o placche metalliche trattate in modo radiestesico che azzerano l’eccesso creato dal campo elettromagnetico rendendo neutra la somma delle radiazioni emesse. Ma è meglio rivolgersi ad un Radiestesista esperto in geopatie per farsi consigliare dove e come isolare l’area che abbiamo a cuore. Sicuramente se scopriamo di lavorare o dormire su un nodo H potremmo semplicemente spostare il letto o il computer e metterci la cuccia del gatto o qualche pianta come la dieffenbachia…
Le energie di Madre Terra ci possono essere veramente utili se siamo in grado di utilizzarle al meglio. Gli antichi costruivano un templi di guarigione laddove i punti sprigionavano energia radiante o assorbente: Dolmen o Menhir ne indicavano il tipo di energia. Per curare la sterilità si andava probabilmente in un luogo radiante e per un tumore in un luogo assorbente. Questi punti sono ancora oggi importanti perché – come i punti dell’agopuntura sull’organismo umano – possono essere usati oltre che per curare noi stessi anche e sopratutto per guarire la Terra, mettendoci in un nuova – o meglio: rinnovata – relazione con Lei. |
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©2008 Testo e ricerca di Micaela Balìce per www.strie.it
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Immagini
fotografie
– foto d’intestazione: catene, originale di Micaela Balice
– stonehenge, tratta da www.friendshiptours.com/sample/europeanChurches.html
– campi magnetici terrestri, tratta da: www.betasom.it/forum/index.php?showtopic=23704
– bacchetta rabdomanzia: tratta da www.webalice.it/cipidoc/studio4.htm
– api: www.amailmiele.it/organizzazione-delle-api.php
– dieffenbachia: www.greenstarfoliage.com/02DieffenbachiaSterling.htm
– Bisceglie, Dolmen della Chianca: nuvolamigrante.wordpress.com/
disegni:
– griglie energetiche: disegni originali di Micaela Balice o rielaborazioni personali da www.architetturaesostenibilita.it/geobiologia1.htm
– The Lily Fairy, Luis Ricardo Falero, 1888
Bibliografia
O. AIRAUDI, Le linee sincroniche – Gli scorrimenti energetici del Pianeta, Comunità di Damanhur, Baldissero Canavese, Torino, 1998
F. BORTONE, La radiestesia applicata alla medicina, 1978
E. DE CARLINI, Le meraviglie della radiestesia, Editrice Vannini, Brescia, 2000
G. QUADRELLI., L ‘energia di un Santuario, Macro Ed., Cesena, FC, 2000
P. ZAMPA, Elementi di radiestesia, Editrice Vannini, Brescia, 1999
Fonti Internet ed approfondimenti
http://www.architetturaesostenibilita.it/geobiologia1.htm
http://www.itria.it/laterra.htm
http://www.konogea.it/geopatie.htm
http://www.mednat.org/bioelettr/elettromagnetismo_vita.htm
http://www.ferrari-casaesalute.it/geo.asp
http://www.aamterranuova.it/article1604.htm
http://www.geobiologia-salute.com/QUANTE%20ZONE%20GEOPATOGENE.htm
http://www.isolachenonce-online.it/et/tabloid/misteridellaterra/sentieri_energia.html
http://en.wikipedia.org/wiki/Ley_line
http://www.starstuffs.com/chakras/earthchakras.html
http://www.galileoparma.it/doc-paleo-ia-1.pdf
http://it.wikipedia.org/wiki/Decumano